Corsa in discesa, utile per il potenziamento dei quadricipiti

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La corsa in discesa non può essere annoverata come una metodica di allenamento, contrariamente alla corsa in salita che invece viene usata in vario modo come mezzo specifico di allenamento, non solo in atletica leggera.

Troviamo della bibliografia che riguarda la corsa in discesa come mezzo d’allenamento solo fra gli appunti del benamato prof. C. Vittori, che fece costruire un rettilineo in leggera discesa alla scuola dello sport di Formia per allenare la “supervelocità”.


A livello fisiologico, la corsa in discesa non produce effetti allenanti, in quanto lo stimolo cardio-respiratorio è talmente basso che non può considerarsi allenante.

Discorso diverso, invece, per quanto riguarda l’impegno muscolare: correndo in discesa, l’azione è principalmente a carico dei quadricipiti che lavorano in modo eccentrico rappresentando un impegno muscolare non indifferente. Infatti, in base al tipo di pendenza percorrere lunghi tratti in discesa tende a indolenzire le cosce nella parte anteriore.

I percorsi delle gare su strada raramente presentano lunghi tratti in discesa o discese particolarmente ripide, che sono invece tipiche della corsa in montagna e presenti nelle gare di corsa campestre.



Corsa in discesa

Il podista, in generale, non ama la corsa in discesa, anche perché è molto difficile da correre non solo come tecnica di azione, ma anche come dinamicità del gesto.
In allenamento si corre in discesa solo quando si fa la corsa lunga e, in base al territorio, non si può fare a meno di incontrare tratti in salita e in discesa. Una tipologia di allenamento che presenta tratti in discesa è il collinare.

Quando si incontrano tratti in discesa, è consigliabile mantenere l’assetto un po’ più basso del solito, evitando di portare le spalle indietro, e fare rullare il piede che prende contatto con il terreno partendo dal tallone per finire sulle dita, cercando di ammortizzare per quanto possibile l’impatto a terra. L’azione delle braccia in discesa ha un effetto stabilizzante, al fine di mantenere un buon equilibrio e tenere il bacino basso.

Per affrontare tratti in discesa, le scarpe da corsa devono avere un buon sistema ammortizzante nel tallone.

Se è possibile, evitare di spingere al massimo nei tratti in discesa particolarmente ripidi.

Ritratto di Giorgio Bertini Fisioterapista
Appassionato di Sport cerca da sempre da correlare la sua passione alla pratica clinica fisioterapica. Si laurea in Fisioterapia nel 2018 con il massimo dei voti all'Università di Pisa, con tesi in via di pubblicazione sulla tendinopatia...
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