Mal di schiena, quali sono i fattori scatenanti per il podista

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Analizziamo insieme al fisioterapista le cause scatenanti del mal di schiena per il podista e quali precauzioni prendere per una corretta prevenzione.

Si sa, il mal di schiena è un malanno che colpisce tutti indiscriminatamente; sicuramente uno stile di vita statico, senza movimento e senza alcun tipo di attività sportiva aumenta l'incidenza di questa condizione clinica, che colpisce in America 8 persone su 10 con un monte ore di assenza dal lavoro enorme e difficilmente colmabile.

Ma come può questa condizione relazionarsi con il running?

É innanzitutto fondamentale distinguere chi esegue questa disciplina: logicamente un corridore abituale, con un’attività fisica eseguita quotidianamente non può essere messo in relazione al runner occasionale, magari che decide di farsi una corsetta la domenica mattina con un bel sole primaverile.

Ci sono degli aspetti però che vanno presi in considerazione e che determinano un possibile fattore scatenante nel runner della lombalgia e del dolore di schiena.


Appoggio podalico

L'appoggio eseguito dal corridore durante la marcia è fondamentale in quanto, se questo non è corretto ed è proiettato più da un lato del piede rispetto all'altro, determina un sovraccarico delle strutture a monte del piede stesso. La colonna vertebrale ha la funzione anche di accompagnare il movimento e la postura durante l'esecuzione di qualsiasi atto motorio, se questo atto è scorretto, la colonna cerca di compensare lo squilibrio e, a lungo andare, genera dolore e impossibilità funzionale. Per questo motivo la scelta di scarpe adeguate durante la seduta di running risulta fondamentale nella eliminazione o almeno nella limitazione di questo fattore predisponente al mal di schiena.


Tipologia di lavoro

Mal di schiena

Il nostro corpo non è continuamente in movimento, la maggior parte delle persone svolge un lavoro che lo costringe ad una scrivania e ad un computer per ore, senza la possibilità di sgranchirsi le gambe e allungare i muscoli che sono rimasti per ore fermi e in accorciamento. Un esempio è lo Psoas: questo muscolo molto importante si origina a livello lombare per inserirsi sul piccolo trocantere del femore; passare tante ore seduto e non effettuare mai un movimento di allungamento di questo, genera una condizione di grave tensione a livello della colonna lombare, in quanto questo si comporta come una corda che strattona la colonna lombare, generando non solo dolore, ma anche formazione di problematiche come infiammazione del nervo sciatico e protusioni discali.


Ripetitività del gesto atletico

Effettuare continuamente un movimento, se il corpo non è pronto o preparato a sopportare questo particolare stress, genera una tensione a livello lombare, che reagirà a questo con un blocco articolare e con un aumento del tono muscolare nella zona interessata.


Pregresse lesioni ad anche,ginocchia o caviglie

Il corpo non dimentica ciò che è successo in passato. Anche se molte volte alcuni problemi noi ce li dimentichiamo e magari, durante una visita da uno specialista, ci dimentichiamo anche di menzionare un infortunio o un intervento, il corpo non scorda nulla e si comporta di conseguenza. Basti pensare che, subito dopo un evento che ha generato dolore o che ha arrecato un danno a qualche struttura (soprattutto quando si parla di arto inferiore), il cervello invia impulsi alle strutture che gestiscono l'equilibrio e manda il segnale di caricare in maniera diversa rispetto al solito su quell'articolazione, cercando di salvaguardarla e favorire una guarigione spontanea. Questo aspetto si ripresenta quindi, anche se in maniera meno accentuata rispetto a quando c'è stato l'incidente, anche a distanza di tempo, generando quindi un carico errato sugli arti inferiori, con mal di schiena che comparirà subito dopo.


Sacroileite e tensioni muscolari

Mal di schiena

Alzi la mano chi ha mai sentito la parola “sacroileite”, soprattutto in correlazione al running? Eppure una struttura poco mobile del sacro e del bacino, accompagnata da una messa in tensione prolungata e scorretta da parte dei muscoli ischiocrurali, può andare a scaricare un appoggio errato sull'articolazione sacroiliaca che, quando risulta essere infiammata, si confonde molto spesso con il classico mal di schiena.


Ciò che è molto importante, per evitare questi problemi e non permettere al mal di schiena di fermare la nostra voglia di correre, deve essere uno stile di vita assolutamente attivo durante l'arco di tutto il giorno, cercando quindi di muoversi e intervallare momenti di statica a momenti di mobilità di tutto il corpo.

Un corretto stretching per non sovraccaricare le strutture e rendere mobili e, se possibile, un allenamento adeguato al proprio fisico, seguito da un professionista che avrà la possibilità di aiutare al meglio il runner nella corretta esecuzione del gesto atletico.

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Sono un atleta semplice, non l’amico bravo, né quello esperto. Sono quello che arriva a metà gruppo e che mette il ghiaccio sul ginocchio dopo le gare più lunghe. Ho iniziato a nuotare tardi, poi a correre ed infine ad andare in bicicletta. Senza...
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