Le allergie alimentari e la loro influenza sulla corsa

L'influenza delle intolleranze alimentari nella corsa - Prima parte

di Salvatore Pisana - Mar, 18/09/2012 - 12:10

Le allergie e le intolleranze, entrambi fenomeni connessi con il sistema immunitario, rendono manifesta la risposta dell'organismo ai cambiamenti importanti e ai pericoli che incontriamo. La cura, quella vera, deve riportare all'equilibrio e alla tolleranza immunologica. Quale è la normalità? Studi sempre più numerosi cercano di capire perché e come si diventa allergici. Il nostro organismo incontra di continuo un numero incredibile di sostanze allergizzanti attraverso l'alimentazione, il respiro e il contatto con la pelle, ma le elabora subito. Attraverso un percorso attivo e ben definito  impara a tollerare queste sostanze, a sfruttarle se serve (come avviene con il cibo), a non subirne danno. L’elemento più importante per la sopravvivenza è quindi quello di sviluppare “tolleranza” nei confronti delle sostanze che ci circondano, in modo da poterci convivere. Fino ad oggi tutti hanno sempre pensato che il soggetto normale, non allergico, ad un certo momento potesse diventare allergico. La realtà è ben diversa: siamo tutti allergici e intolleranti.

Nel 2003, in occasione del congresso mondiale di Allergologia tenutosi a Vancouver, la prima sessione plenaria è stata affidata al canadese Kent HayGlass, che ha cercato di spiegare e di sintetizzare tutte le ultime novità su questo tema. Ne è emersa una concezione sicuramente rivoluzionaria rispetto a quanto finora considerato. Chi scrive ha sempre descritto le allergie come un segnale di squilibrio dell'intero organismo, di cui cercare le cause non solo nel polline, nel cibo o nella sostanza estranea, ma soprattutto nell’improvvisa incapacità dell'organismo di gestire e controllare l'equilibrio immunologico.

Ebbene sembra che quanto diciamo da anni anche sul sito www.eurosalus.com sia vero anche per il mondo scientifico. Infatti la concezione che va emergendo con sempre maggiore chiarezza, è che l'allergia non sia più da considerare una sorta di "sfortuna" che colpisce dall'esterno. Sappiamo infatti che tutte le persone hanno una reattività allergologica di base costantemente modulata e regolata. Il soggetto allergico è una persona che invece, per svariati motivi, perde la capacità di regolare le corrette risposte cellulari che consentono ad ogni individuo di tollerare efficacemente tutto ciò che lo circonda. Le persone sane non sviluppano allergie perché mantengono attivo un meccanismo di protezione importante attraverso la continua regolazione cellulare. Chi si ammala ha perso la capacità di regolazione ed è incapace di proteggersi. Qualche cosa sta cambiando dentro di lui, non nel mondo esterno, e l'organismo lancia dei segnali che dobbiamo essere in grado di leggere e di interpretare. Nella persona sana, quindi, la regolazione è dominante; questo aspetto è inconsapevolmente messo in atto da qualsiasi organismo vivente. Nella persona malata invece, non riesce più a realizzarsi il controllo. La colpa non è solo del polline o del cibo, ma dell’equilibrio perso e vanno cercate le cause.


Leggi L'influenza delle intolleranze alimentari nella corsa - Seconda parte

Leggi L'influenza delle intolleranze alimentari nella corsa - Terza parte

Ritratto di Salvatore Pisana
Laureato in scienze motorie, è allenatore di mezzofondo di fama nazionale
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