L'influenza delle intolleranze alimentari nella corsa - Terza parte
LE INTOLLERANZE SONO FENOMENI SCIENTIFICI RICONOSCIUTI
Tra il 2003 e il 2005 numerosi ricercatori, tra cui Hugh Sampson, la massima autorità mondiale nel campo delle allergie alimentari, ha definito l’esistenza delle “allergie ritardate” fenomeni legati alla ripetizione dello stimolo alimentare sulle cellule intestinali per 2-3 giorni consecutivi.
Allergia
• E’ immediata: compare nel giro di pochi minuti, raramente entro qualche ora, dal contatto con la sostanza.
• Implica l’intervento delle Immunoglobuline E (IgE) e dei mastociti (molecole del sistema immunitario). Secondo i vecchi criteri, qualunque reazione che determini gli stessi sintomi di un’allergia ma non contempli l’intervento di IgE e mastociti non può essere considerata allergia.
Intolleranza
• E’ per lo più una reazione lenta, che insorge ore o giorni dopo l’assunzione ripetuta della sostanza.
• Lo scatenamento della reazione richiede l’assunzione ripetuta della sostanza per più giorni. Nell’organismo esistono infatti meccanismi di controllo che – in caso di intolleranza meglio che in caso di allergia – riescono a evitare lo ‘scoppio’.
• Dipende dalla attivazione delle cellule Th intestinali
LE INTOLLERANZE ALIMENTARI, L’INFIAMMAZIONE E LA CORSA
Ormai è appurato che una intolleranza alimentare può modificare lo sforzo muscolare di una persona normale o di un atleta. Questo tipo di interferenza va riconosciuta, e anche gli allenatori hanno allora la possibilità di aiutare gli atleti che presentano sintomi di allergia a recuperare tolleranza e salute. L’interferenza della infiammazione allergica sulla performance sportiva sarà oggetto di un dibattito prossimo, vista l’importanza e l’interesse specifico del tema.
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