Bolt Recordman sui 100m

Correre i 100 metri in meno di 9 secondi. Forse tra qualche anno

di Running Italia - Gio, 06/01/2011 - 10:16

Negli Usa è un bestseller "The perfection point", libro che ipotizza le nuove frontiere dello sport: nell'anno 2909 sui 100 metri la corsa arriverà a toccare un primato inattaccabile: 8"99. Il top nella maratona sarà raggiunto nel 2245
LE VIE del signore dei record sono finite. Usain Bolt, lo strapazzatore del tempo, l'uomo allergico all'attrito che i cento metri li divora allegro in 9''58, sarà battuto. Forse un giorno e forse presto, ma di certo e per sempre molte generazioni più in là, precisamente a Marrakesh, alle Olimpiadi del 2909, quando l'atleta che non conosceremo mai raggiungerà i limiti invalicabili della velocità: 8''99 sulla distanza atletica più corta dei Giochi estivi. Mica poco, anzi il punto perfetto. Oltre questa soglia l'umano è troppo umano, varcarla non sa. Fin dove possiamo arrivare, quanto in alto lontano e forte, verso quale frontiera. Lo sport è un buon posto per le domande, la scienza interroga da molto il campo ma adesso John Brenkus, un divulgatore di scienza sportiva alla tv (ha inventato e conduce un mirabilante programma sulla rete americana ESPN) azzarda con metodo le risposte in The Perfection Point, bestseller negli Stati Uniti, il paese che ha fede nella perfettibilità.
La fisica, la matematica, l'ambiente, le attrezzature e 200 atleti come cavie e dunque quella scivolosa variabile che è il fattore umano hanno prodotto uno studio che fissa numeri e date dell'ultimo record possibile in stadi e discipline. Possibile? Ecco: il drive più lungo nel golf, il primo colpo ben piazzato verso la buca, è di 419 metri, lo sparò il sei volte campione del mondo di lunghe distanze Jack Hamm nel '93 e meglio di lui, ma proprio che più non si può, sarà tirare la pallina una settantina di metri più avanti, a 497 metri, ci riuscirà un qualcuno nel 2152 su un bel green (sulla luna?). È quasi sicuro che sarà un altro africano a togliere a Haile Gebrselassie l'etiope il primato nella maratona (Berlino 2008, 2'03''59), certissimo che accadrà nel 2245 e tutti quei chilometri verranno faticosamente conclusi in 1'57''57 dopodiché il cronometro non si abbasserà mai più. Il miglio in 3'43''13 di Hicham El Guerrouj (1999) sarà ridotto a 3'18''87, poi sbarrata sarà la via del progresso. E così in vasca gli uomini dei 50 metri stile libero dovranno quasi farsi pesce per battere il brasiliano César Cielo Filho dei 20''91, solo nel 2256 il nuotatore più anfibio che avremo nel frattempo prodotto potrà fare la stessa distanza in 18''15, oltre questa barriera di acqua e carne altro non c'è.
Tutto virtuale? Oddio sì, in un certo senso. Dice Brenkus: "Ogni singolo fattore analizzato è quello ideale per il raggiungimento del punto perfetto, se tutto funzionasse come in laboratorio quelli elaborati sono numeri e calendari incontrovertibili. Il problema è che le chance che tutti gli elementi si accordino contemporaneamente sono molto sottili". Se nessuno è perfetto, tanto meno lo siamo a questo grado di evoluzione (eppure, quanti orologi sono stati infranti). In uno studio inglese pubblicato su "Medicine & Science in Sports & Exercise", i confini estremi della velocità sono stati quasi toccati. Per alcuni ricercatori francesi, entro il 2027 quegli orizzonti saranno spostati dello 0,05 per cento (cioè niente). Per Brenkus i 9''01 sui cento che tra svariate centinaia di anni qualcuno agguanterà nelle migliori condizioni possibili e senza giocherellare come fa Bolt negli ultimi 20 metri, sono già piuttosto impensabili. Eppure il giamaicano che è sì un extraterrestre, è anche un ragazzo che si è trangugiato tutti da Owens a Powell a Gay in un niente, 12 metri e cinque falcate al secondo, appoggi da 2,68 metri ciascuno, 44,72 km orari. Ben 17 anni per abbassare il primato di 14 centesimi (Lewis, 9''86) ma soltanto 15 mesi perché Usain battesse se stesso di altri 14 centesimi. È già un gran bel rompicapo lui coi suoi 23 anni, 1,96 per 86 kg, figuriamoci la combinazione che verrà. Ma ci penseremo tra nove secoli.

fonte www.repubblica.it

Scrivi un commento

Accedi o Registrati per inserire il tuo commento.