Alimentazione del podista: frutta secca si o frutta secca no?
Nella frutta secca lipidica sono comprese diverse classi di alimenti con un elevato potere energetico. Grazie alla disidratazione dei cibi avviene una concentrazione di sostanze nutritive, che dà come risultato un prodotto particolarmente ricco in nutrienti.
Gli alimenti che si presentano con alte concentrazioni di grassi sono le nocciole, i pinoli, gli arachidi e le mandorle. Questi oltre ad avere un elevato tasso lipidico, si caratterizzano per un discreto contenuto proteico e vitaminico.
Possiamo distinguere due categorie di frutta secca:
- la prima è ricca di zuccheri, povera di grassi e non oleosa (come ad esempio albicocche, prugne, fichi, ecc.);
- la seconda è ricca di grassi, povera di zuccheri e oleosa (arachidi, mandorle, nocciole, noci, pinoli, pistacchi, castagne).
La frutta secca oleosa, grazie al suo alto valore energetico, alla ricchezza di fibre e all'ottimo contenuto di acidi grassi, rappresenta un alimento importante nella dieta degli sportivi. Va mangiata in sostituzione ad altre fonti lipidiche meno salutari come i grassi animali, e non in aggiunta. Non se ne deve fare abuso, onde evitare di introdurre un eccesso di calorie e compromettere così il bilancio energetico giornaliero.
Per i podisti di lunga lena è consigliato il consumo della frutta secca in particolar modo nei periodi di volume, cioè quando si percorrono molti chilometri a basse velocità, quindi con un discreto consumo di grassi.
Attenzione, la frutta secca non costituisce un integratore: va consumata lontano dai pasti principali, contestualizzata in spuntini, magari in abbinamento a frutta fresca. Il suo consumo costituisce un grosso supporto e ad ogni modo non si dovrebbe superare i 20 grammi. Ovviamente non è indicata per chi è in sovrappeso.
Quindi la risposta è: frutta secca si... Ma con parsimonia!
Scrivi un commento