
Conclusi gli europei di Helsinki: l'Italia è lontana da Londra
Si sono conclusi i Campionati Europei "in forma ridotta" di Helsinki, ridotta in quanto mancavano alcune discipline .... e alcuni "big".
La corona di re della manifestazione spetta di diritto a Renaud Lavillenie (nella foto di copertina) che ha saputo vincere il salto con l'asta con 5m97cm, in una gara dagli altissimi contenuti tecnici.
In chiave azzurra c 'è molto da riflettere in proezione Londra. L'Italia esce da questi europei con un oro (Donati nel triplo uomini), un argento (Meucci mt.10.000 uomini) e un bronzo (Rosa nel getto del peso donne).
Nel dettaglio: il settore velocità ha messo in luce due bei giovani, Diego Marani e Gloria Hopper, sui mt.200, ma ha anche evidenziato la mediocrità dei centisti che, seppur veterani, non hanno saputo affrontare la rassegna continentale nel dovuto modo, considerando anche i contenuti modici.
Altalenante la prestazione dei quattrocentisti, con una Grenot che ci ha fatto sognare fino ai 300mt ma che si è spenta sul più bello e un Visitalli che conclude solo per onor di firma la finale, conquistata dignitosamente. Controprestazione anche nelle staffette, dove c'èra qualche aspettativa. ..........VOTO 4
Il settore ostacoli è stato molto attivo e convincente, ha portato 3 atleti in finale, con Marzia Caravelli e Micol Cattane, ma soprattutto un Emanuele Abate che, anche se non si è espresso al massimo, è stato convincente .......... VOTO 8
Il settore lanci, a parte il bronzo di Chiara Rosa, poteva dare di più, anche se il quinto posto di Vizzoni e la finale del disco femminile di Tamara Apostolico non sono da sottovalutare; male la Salis nel martello femminile e la Zahra Bani nel giavellotto. ............... VOTO 7
Nei salti, magistrale la prova di Donato nel triplo, non solo per la medaglia, ma per la capacità di leggere la gara e di sapersi esprime al massimo nonostante le pessime condizioni climatiche. Si difende Simona La Mantia nel triplo, ma non è quella dei tempi migliori; bene la qualificazione di Stecchi nell'asta, ma si perde nella finale; bene Gianmarco Tamberi nell'alto. Peccato per l'assenza della Di Martino e anche dell'emergente Alessia Trost ........ VOTO 9
Mezzofondo, un nome su tutti Daniele Meucci, si conferma un atleta di livello internazionale, sia nelle prestazioni che nella mentalità; bene la Ejjafini nei 5.000mt, per la serie "se c'è una giustizia, sicuramente ha restituito a questa atleta quello che le toccava", vista la mancata convocazione per la squadra di maratona e la beffa di pochi centesimi sui 10.000. Sul suo livello la Romagnolo che sui 10.000mt. sfiora il personale. Ci si aspettava di più da Stefano La Rosa, che aveva fatto vedere belle cose ad inizio stagione. bravi i siepisti a passare il turno, un pò meno a saper leggere l'estrema tatticità della finale ........... VOTO 7
Dato rilevante è stata la concomitanza con i trials americani, jamaicani e keniani, da cui emergono alcune considerazioni. Sarà una olimpiade dai contenuti tecnici altissimi, in tutte le discipline.
L'Italia non avrà molti spazi e solo alcuni potranno ambire ad entrare tra gli otto finalisti. Nella marcia Alex Schwazer, se avrà ritrovato l'anima di Pechino 2008, Antonietta Di Martino nell'alto, acciacchi permettendo. Frabrizio Donato nel triplo se saprà leggere la gara come ha fatto a Helsinki.
Ovviamente speriamo che le nostre previsioni siano errate e ci sia più carne sul fuoco..... ai posteri l'ardua sentenza
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