Utilizzo dell'energia durante l'allenamento

Utilizzo dell'energia durante l'allenamento

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Durante l’attività fisica, per effetto della combustione, l’organismo produce delle sostanze propriamente definite “prodotti della combustione”. Sono CO2; H2O ed acido lattico.
Le sostanze che vengono "bruciate" (ossidate) per mezzo dell'ossigeno, al fine di produrre ATP, sono fondamentalmente: glicogeno e acidi grassi.
Naturalmente il tipo di sostanze impiegate (e la percentuale di utilizzo) varia in funzione del tipo di attività svolta: anaerobica alattacida; anaerobica lattacida o aerobica.
Allo stesso modo varia il tasso di acido lattico prodotto per effetto della suddetta attività. Bisogna sempre ricordare che, parte dell’acido lattico prodotto, rientra in circolo come fonte energetica tramite il ciclo di Cori.
In fase di allenamento, prima di cimentarsi nel lavoro vero e propri, occorrerà assolvere alle azioni tecniche neuromuscolari (di riscaldamento) aventi il compito di simulare parte dei gesti compiuti nella disciplina che andremo a svolgere, al fine di verificare il modo migliore per richiamare un muscolo.
I risultati ottenuti nelle competizioni dipendono direttamente dalle qualità fisiche dell'atleta. L’addestramento di una qualità determina un miglioramento della qualità stessa.
Le qualità delle quali parliamo sono tutte già presenti nell’individuo, seppur in misura differente da soggetto a soggetto.
Per poterle esprimere al massimo della loro potenzialità occorrerà allenarle adeguatamente, e fornire ai muscoli le condizioni ottimali per il miglior funzionamento.
Tale situazione implica una buona nutrizione dei muscoli, migliorabile ottimizzando il trasporto delle sostanze nutritive e dell’ossigeno, e quindi del sangue. E’ necessario avere una buona rete capillare.
Si calcola che, nei soggetti sportivi, le dimensioni dei vasi possano essere sino a 10 volte maggiori che nei soggetti sedentari. Al fine di ottenere una buona vascolarizzazione, la corsa lenta è considerata tra le migliori attività, inoltre risulta preparatoria nel compiere qualunque gesto atletico, grazie all’afflusso di sangue che ne consegue. Questa attività è denominata condizionamento generale, ed è svolto da tutti gli sportivi per migliorare le loro prestazioni, la loro resistenza alla fatica e la capacità di utilizzare al meglio i substrati energetici.
Un buon allenamento migliora anche la funzionalità dell’apparato splancnico, responsabile di buona efficienza anche dopo più esecuzioni dell’esercizio.
Con l'allenamento viene ottimizzata la funzionalità mitocondriale che, agevolando la produzione energetica, migliora la prestazione.

Articolo tratto da www.nonsolofitness.it

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Classe 1989, Regista Autodidatta del primo programma televisivo a cadenza settimanale sull'Atletica Leggera chiamato "Riflettori sull'Atletica".
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Nasce a Torino il 09 settembre 1963; manager per un Industria del settore Gomma-Plastica; innamorato da 32 anni di Maria Grazia, sposato da 25, padre di due splendide bimbe Noemi di 21 anni e Irene di 19 anni; da sempre ama lo sport, corre da 34...
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