Non solo corsa
Ieri sera incontrando negli spogliatoi un altro tecnico, della società dove alleno, mi dice: “… stasera ho invitato un maratoneta di un'altra società, per fargli fare qualche esercizietto differente…”.
Più tardi, mentre seguivo i miei ragazzi/e, proprio vicino a dove stavamo lavorando, ho visto un drappello di persone raggiungere un punto della pista dove il tecnico aveva già predisposto alcuni esercizi molto semplici, con cerchi, ostacoletti, speed ladder e cinesini.
Nonostante fossero esercizi di una semplicità assoluta, non ho potuto fare a meno di notare come fosse difficoltoso per loro eseguirli con disinvoltura anche dopo qualche ripetizione. Eppure si trattava di atleti amatoriali che hanno macinato già migliaia di chilometri, che non uscirebbero nemmeno nel caso dovessero fare solo 40’ di corsa.
Già, solo corsa…quello che ho potuto notare è stato:
- Mancanza completa dell’uso delle braccia durante l’esecuzione degli esercizi
- Utilizzo della sola punta del piede, piuttosto che del completo avampiede, durante i balzelli e lo skip tra i cinesini
- Inutilizzo delle caviglie e dei piedi durante la corsa
- Rigidità assoluta della parte superiore del corpo, includendo il bacino
- Mancanza di coordinazione nei movimenti
Non ho ancora avuto modo di sentire l’amico tecnico, per conoscere il feedback dei maratoneti e di come hanno interpretato la seduta, ma ciò che di sicuro non hanno capito in tanti anni di corsa è di come queste mancanze influiscano negativamente sull’economicità della corsa e sulla prevenzione degli infortuni.
Utilizzare i piedi nella corsa
Può apparire strano sentirlo dire, ma moltissimi atleti amatoriali non utilizzano i piedi durante la corsa e cercherò di spiegarmi meglio. E’ ovvio che per correre e camminare utilizziamo i nostri piedi, ma siamo sicuri di usarli in modo corretto e completo oppure sono solo appoggi di una spinta che proviene maggiormente dalle cosce. Spesso mi soffermo ad osservare chi corre e vi assicuro che quasi mai si vede una tecnica apprezzabile.
Imparando ad usare in modo completo le nostre articolazioni inferiori avremo grandissimi benefici in termini di velocità, elasticità, efficienza e gestione della fatica.
Quello che dico sempre a tutti i miei atleti è di ascoltare i propri piedi.
Ascoltare il rumore, percepire quali siano le parti che impattano il terreno, valutare se si stanno utilizzando in modo efficace e capire se è possibile migliorarla completandone la spinta.
Quando volete migliorare il tempo sulle vostre distanze, prima di calcolare i tempi delle ripetute, cominciate con il pensare se sia possibile migliorare voi stessi.
Buone corse
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