Come organizzare l'allenamento estivo
Organizzare l'allenamento estivo può risultare difficoltoso, in particolar modo quando il termometro supera i 30°C e magari ci troviamo in luoghi con scarsa ventilazione e percentuali di umidità elevata. In questi casi sostenere sedute lunghe ed impegnative può diventare impossibile se non tramite un impegno fisico spropositato ed eccessivo. Il rischio che si può correre in questi casi è di compromettere anche le sedute successive, proprio per la necessità fisiologica di recupero.
Il processo di termoregolazione, infatti, sottrae preziose energie al corpo che inevitabilmente andranno ad influire sulla prestazione. E’ importante in questi casi comprendere anche emotivamente lo condizione ambientale nella quale ci si sta allenando e riparametrare mentalmente le proprie aspettative, non solo a livello di sensazione, ma anche e soprattutto cronometriche.
Organizzare l'allenamento estivo: hai 2 opzioni
In queste situazioni un buon tecnico avrà due possibilità:
- Programmare il periodo di riposo proprio durante il periodo estivo
- Rimodulare gli allenamenti
La prima opzione è ovviamente applicabile nel caso non si abbiano competizioni in programma. In questo modo si può far coincidere il periodo di recupero psicofisico con quello di sosta dalle competizioni. Fare riposo completo per una decina di giorni o svolgere attività sportive alternative in modo leggero non possono far altro che bene, sia a livello muscolare, con il reclutamento di distretti poco utilizzati, sia a livello mentale, distraendosi completamente dalla corsa ed evitando così l’ansia da risultato.
Nell’eventualità in cui siano state programmate delle competizioni, invece, sarà il caso di rimodulare le uscite. Quelle di fondo lento sarebbe opportuno eseguirle di mattina presto o sera tardi, così da poter correre con temperature maggiormente accettabili, in più dovendo correre lentamente si diminuirà notevolmente il dispendio di energie.
Per le sedute di interval training, consiglio di svolgere distanze che possono arrivare anche fino a 1000 metri, ma con impegni molto vicini a quello massimale. In questo caso dovremo modificare i riposi tra le prove che diventeranno abbondanti, consentendo un recupero quasi completo.
Consiglio questo perché preparandosi in modo corretto, un atleta avrà completato la fase di costruzione nel periodo invernale, mantenendola in quello primaverile dove ancora le temperature consentono uscite periodiche più lunghe. Così facendo potremo permetterci di lavorare specificatamente sulla velocità e su distanze contenute, con recuperi che si dilateranno considerevolmente tra le varie prove.
In questo modo ne trarremo un beneficio sia fisico che mentale. Fisico perché andremo a stimolare quella che è la velocità di base utilizzando maggiormente le fibre bianche a contrazione veloce e mentale perché, nonostante la fatica sia considerevole, avremo più tempo per recuperare trovando buoni riscontri sia dal cronometro che dal recupero fisico.
Buone corse!
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