L'autunno del runner, parola d'ordine: ricostruzione

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Durante la stagione agonistica, il runner va incontro ad un deperimento muscolare e aerobico. L'autunno è la stagione di ricostruzione dell'attività fisica.

Ormai le vacanze sono un ricordo ed anche per il runner che si è goduto un meritato periodo di riposo è ora di rimettersi al lavoro. La domanda che sorge spontanea in questo momento è: che fare? La risposta è altrettanto semplice: ricostruzione!

Sia il runner agonista che quello amatoriale hanno, durante la stagione agonistica, un deperimento muscolare ed aerobico. In questo periodo di inizio autunno, si pianificano tutte le attività future e le gare a cui prendere parte, siano esse invernali che primaverili.

Si consideri che anche per chi pratica la pista questo periodo è di ricostruzione per attività che si svolgeranno ad Aprile del prossimo anno.


I Muscoli – Vengono sollecitati durante tutto l’anno, anche per le normali funzioni quotidiane come il cammino, salire e scendere le scale, etc. Mentre per queste semplici funzioni, il solo ripetersi del movimento è sufficiente a mantenere il tono necessario, quando questi vengono reclutati nella corsa necessitano di una ulteriore preparazione, proporzionale allo sforzo che dovranno sostenere.

E’ importante quindi andare a sollecitare tutti i distretti coinvolti nel gesto, sia a carico naturale che con piccoli sovrappesi, partendo dagli arti inferiori, in modo più importante, passando dal tronco e non dimenticando le braccia anche se con stimoli meno impegnativi.

Dedichiamo il prossimo autunno un paio di sedute alla settimana ad esercizi di potenziamento, con affondi, balzi, flessioni, addominali, sotto forma di circuito aerobico; avremo in questo modo un doppio stimolo allenante.



ricostruzione

I Polmoni – Vogliamo identificare in questi organi, la nostra base aerobica, che non è altro che la capacità del nostro corpo di mantenere uno sforzo per un certo periodo di tempo. Questo sarà più lungo in base alle distanze che si intende percorrere.

Per l’atleta, sia da pista che da strada, è il momento di “fare chilometri”. Tutti i lavori specifici futuri dipenderanno dalla capacità del nostro corpo di sopportarli e per questo occorre svolgere attività di fondo lento, ma prolungato nel tempo.

In una prima fase, con estrema gradualità, si dovrà aumentare il numero di chilometri percorsi durante le uscite di allenamento, poi successivamente si andrà a mettere un po’ di “pepe”, cercando anche un maggiore impegno, con sedute di progressivo e corsa media. In questa fase di ricostruzione, si può partecipare anche a manifestazioni competitive e non, con l’obiettivo però di sostenere un allenamento e non alla ricerca di una prestazione cronometrica in particolare.


Ogni atleta deve sempre ricordare che non è possibile mantenere uno stato di forma ottimale tutti i giorni dell’anno. Inevitabilmente si andrà incontro a fasi di decadimento fisiologico con conseguente calo prestativo.

Il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno di rigenerarsi e di trovare nuova spinta verso obiettivi futuri. Un’attenta programmazione può garantirci risultati importanti in vista della prossima stagione.


Ritratto di Giorgio Bertini Fisioterapista
Appassionato di Sport cerca da sempre da correlare la sua passione alla pratica clinica fisioterapica. Si laurea in Fisioterapia nel 2018 con il massimo dei voti all'Università di Pisa, con tesi in via di pubblicazione sulla tendinopatia...
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Mattia Roppolo, PhD, è Chinesiologo (laurea in scienze motorie) e Osteopata (DO). Si occupa anche di allenamento e preparazione atletica per le discipline di Mezzofondo/Fondo, Trail Running e Triathlon. È l’ideatore e sviluppatore del progetto “...
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