Nuove regole per le scarpe da corsa
L’avvicinarsi delle Olimpiadi di Tokyo (poi rimandate causa Covid) aveva fatto tornare all’ordine del giorno la necessità di regolamentare l’utilizzo di scarpe tecniche da corsa in maniera da offrire a tutti gli atleti, anche a quelli che non godono del sovvenzionamento di sponsor prestigiosi, l’accesso alle più innovative scarpe da corsa disponibili sul mercato.
Ecco cosa cambia a livello pratico e, soprattutto, ecco perché è stato necessario cambiare le regole.
Quali scarpe da corsa si potranno utilizzare in gara?
La World Athletics non sta combattendo una guerra di principio contro le nuove tecnologie utilizzate per la produzione di equipaggiamenti tecnici. Al contrario, l’organizzazione mondiale che si occupa di atletica leggera sta semplicemente indirizzando tutti i propri sforzi verso la messa a punto di regole che possano introdurre i nuovi ritrovati della tecnica in maniera armonica all’interno del complesso mondo dell’atletica d’eccellenza.
A questo fine, è stato stabilito che nelle competizioni olimpiche saranno vietate scarpe dotate di suola più spessa di 40 mm e che presentino più di una piastra in fibra di carbonio.
Inoltre, le scarpe utilizzate dagli atleti dovranno essere disponibili sul mercato mondiale e acquistabili al dettaglio per un periodo di almeno quattro mesi prima dell’inizio delle competizioni.
In questo modo l’organizzazione intende scoraggiare assolutamente l’utilizzo di prototipi appena usciti dai laboratori di ricerca delle varie case produttrici, che avvantaggerebbero gli atleti sponsorizzati da quegli stessi brand.
Pare inoltre che in futuro saranno date delle indicazioni più precise anche in merito al numero minimo di esemplari che dovranno essere messi in distribuzione attraverso vari canali di vendita per ogni paio di scarpe: gli atleti dovranno utilizzare scarpe che dovranno essere quasi letteralmente a disposizione di chiunque.
Caratteristiche delle migliori scarpe da running
Lo spessore e la forma della suola, nonché la forma stessa e la resistenza della tomaia, sono progettate per assicurare il miglior sostegno possibile al piede in ogni fase del movimento, in maniera da limitare il più possibile il rischio di distorsioni, infiammazioni o infortuni di vario tipo.
Naturalmente anche la scarpa migliore non può fare miracoli: ogni runner sa che quando non bastano le scarpe, la prudenza e la fortuna, è strettamente necessario affidarsi agli antidolorifici e agli antinfiammatori. Una buona pomata antinfiammatoria può alleviare immediatamente i dolori provocati da un infortunio, favorendo al contempo una rapida ripresa della funzionalità muscolare e articolare, evitando l’assunzione orale di composti che possono provocare fastidi gastrici.
Le migliori pomate antinfiammatorie in commercio sono in grado di esercitare una funzione riscaldante o raffreddante: la prima è ottima per favorire l’afflusso sanguigno nella parte trattata e il rilassamento di un muscolo contratto, la seconda è utile in caso di colpi, contusioni e problemi articolari.
In ogni caso non è mai superfluo ripetere che la forma fisica, e in particolare l’attenzione al sovrappeso, è un parametro fondamentale per tenere sotto controllo i rischi fisici per i runner non professionisti.
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