
Caro amico Lattato, ti scrivo... - Prima parte
L’argomento di oggi sarà il nostro caro amico lattato e ve ne voglio parlare attraverso un interessantissimo articolo di Mario Gulinelli (SDS, n79) che recensisce un articolo pubblicato nel 2004 dagli americani Robergs e Ghiasvand che in una loro completa ed esauriente esposizione sulla biochimica dell’acidosi metabolica durante attività fisica, espongono in modo chiaro e “rivoluzionario” il rapporto tra acidosi muscolare e produzione di lattato.
Innanzitutto, chiariamo che i termini utilizzati molto spesso negli ambiti sportivi l’acido lattico e il lattato, non indicano la stessa sostanza. L’acido lattico è, come dice la stessa parola, un acido e per definizione significa che in condizioni di pH < 7,0 può rilasciare uno ione idrogeno (H+) per poi formare un sale. La sua dissociazione dallo ione idrogeno forma il lattato, che è anche un prodotto della glicolisi (processo di ricarica energetica anaerobico).
Gulinelli ci fa notare come Robergs e i suoi collaboratori sostengono che in molti testi, in uso oggi, non vengono fornite spiegazioni sulle reazioni chimiche che avvengono durante l’acidosi metabolica, cioè durante il processo che porta all’accumulo di acido lattico e conseguentemente al lattato e ioni H+. Si tratta, secondo sempre gli autori, di una descrizione incompleta che ha fornito nel tempo false interpretazioni sul ruolo del lattato.
Il problema principale che si trova ad affrontare una cellula muscolare durante la contrazione è quello di reintegrare più velocemente possibile l’ATP che si è speso e si sta spendendo per far contrarre il muscolo.
Quando la contrazione avviene ad intensità basse il reintegro di ATP è sostenuto dal metabolismo aerobico (respirazione mitocondriale), quando, invece, l’intensità sale il reintegro aerobico non è abbastanza veloce nel produrre ATP ed entra in gioco il processo di glicolisi.
Questo processo porta alla formazione di acido lattico che si scinde in lattato e ioni H+. Sono proprio quest’ultimi, secondo Robgers e i suoi collaboratori, i responsabili dell’acidosi muscolare.
Maggiore è l’intensità maggiore sarà l’accumulo di ioni H+ e di conseguenza più velocemente si raggiungerà una situazione di acidosi (per definizione ioni H+ rilasciati in soluzione abbassano il pH).
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