Integrazione si, ma con prudenza
Nel mondo dello sport si parla tanto di integratori, ma spesso si perde il concetto stesso del significato della parola e cioè “prodotti che servono per l'integrazione” di eventuali carenze, se ve ne fossero, di elementi che per motivi vari non possono essere assunti attraverso l’alimentazione quotidiana. Quindi, prima di usare qualsiasi prodotto o integratore, sarebbe opportuno chiedersi se è veramente indispensabile.
Facciamo un esempio pratico. Consideriamo un podista amatore che corre tre volte la settimana, magari di buon passo, coprendo volumi importanti. In questo caso possiamo affermare che l’uso di qualsiasi prodotto per l'integrazione può considerarsi superfluo, in quanto, avendo un buon piano alimentare, bevendo molta acqua e considerando i giorni di riposo durante la settimana, il runner può tranquillamente compensare e coprire qualsiasi carenza sia energetica che molecolare. Di contro, chi si allena sette volte la settimana e magari ha un lavoro che non gli permette dei pasti adeguati, mangiando un tramezzino nella pausa e allenandosi all’ora di pranzo, allora può trarre beneficio da determinati prodotti per integrare. In questo caso l’integrazione diventa importante per non andare incontro a spiacevoli inconvenienti.
Facendo un piccolo paragone, tutti sanno che i farmaci hanno controindicazioni, ma molti runner dimenticano che anche i prodotti assunti per integrare potrebbero averne. Infatti un integratore resta tale solo fino a quando le dosi che assumiamo sono compatibili con l’alimentazione. Una dose di 500 mg di vitamina C al giorno è da considerarsi integrativa perché bastano 3 kiwi e 3 arance per avere la stessa quantità. Invece per avere un valore sierico di arginina paragonabile a quello di un’endovena da 6 g, dovremmo assumerne oralmente una quantità industriale, al di fuori di ogni logica alimentare.
Se comprendiamo il limite fra integrazione alimentare e farmacologica (nella quale sono comprese anche le pratiche dopanti), possiamo servirci dei vari prodotti in tutta tranquillità ed evitare grossolani errori. Uno dei più frequenti è quello di fidarsi di un articolo letto o del consiglio del compagno di squadra, magari più forte, che ci consiglia questo o quell’altro prodotto, non considerando fattori molto importanti come l’individualità di ogni persona, che ha caratteristiche fisiologiche comuni agli altri ma molto soggettive per attività e metabolismo. Quindi se si vuole fare uso di integratori, dal più banale al più sofisticato, è sempre bene affidarsi a persone competenti.
- 1
- 2
- 3
- seguente ›
- ultima »
Scrivi un commento