
Il menisco, funzione e lesioni: cosa bisogna sapere
Il menisco è importante per l’integrità del ginocchio. Grazie alla sua forma a semiluna limita le discordanze fra tibia e femore, svolgendo un importante ruolo nella stabilità del ginocchio e nell’assorbimento del carico.
Almeno il 50% del carico sul ginocchio è trasmesso attraverso il menisco quando il ginocchio è esteso, sino all’85% quando il ginocchio è flesso.
Generalmente, dopo l’intervento di meniscectomia mediale o laterale, la capacità del ginocchio di ammortizzare gli urti è ridotta di almeno il 20%. La lesione meniscale è l’infortunio più frequente a carico del ginocchio, tanto che l’incidenza delle lesioni meniscali che necessita di un intervento chirurgico è di circa 60 ogni 100.00 abitanti. La visita medica permette di fare la diagnosi. Le manovre che lo specialista fa per evidenziare alcuni segni diagnostici sono sufficienti per fare la diagnosi, comunque per togliersi ogni dubbio è meglio fare la Risonanza Magnetica.
Quanto più è intatta la parte esterna circonferenziale, tanto più il menisco può svolgere la sua funzione ammortizzante. Il trattamento conservativo non chirurgico è possibile quando la lesione è stabile, verticale o longitudinale, e si presenta nella porzione periferica vascolarizzata del menisco. Quando si presenta la rottura del menisco da parte del podista, non sempre è chiaro l’episodio traumatico. Anche vecchi traumi nell’attività lavorativa, sportiva o accidentali, possono evolvere negli anni in una franca lesione. In altri casi, specialmente negli atleti di media età o anziani, le lesioni meniscali sono su base degenerativa: il menisco è praticamente consumato, come una gomma di un auto che ha fatto troppi chilometri.
La forma del ginocchio, varo o valgo, ha la sua responsabilità: le lesioni del menisco mediale sono inoltre più frequenti dopo la rottura del legamento crociato anteriore. Di certo i podisti che si allenano su terreni sconnessi, irregolari e con ripide discese, hanno più probabilità di lesionare un menisco, di quelli che si allenano su superfici omogenee e in pianura. Chi poi cambia le scarpe da corsa ogni due anni non deve sorprendersi di rompere un menisco.
Attualmente l’operazione al menisco viene eseguita in artroscopia: in modo selettivo viene rimossa solo la parte lesa, viene cioè risparmiato gran parte del menisco, che invece veniva tolto con l’intervento. La sutura meniscale si esegue raramente e necessita di un periodo di scarico (non è possibile appoggiare il piede a terra) di alcune settimane.
E’ consigliabile operarsi solo dopo il fallimento delle terapie conservative protratte per alcuni mesi e se la lesione meniscale causa dolore localizzato, blocchi articolari, cedimenti e versamenti. Il rinforzo del quadricipite, l’introduzione di allenamenti settimanali in bicicletta, il cambio delle scarpe, possono essere tutti espedienti che servono a salvaguardare non solo il menisco, ma tutte le articolazioni sollecitate.
Dopo l’intervento di meniscectomia il ginocchio può fare ancora male? Troppo spesso viene ritenuto un intervento banale. In realtà i tempi di ripresa non sono così veloci e il recupero non è così immediato come sperato. Le lesioni meniscali sono differenti per qualità, quantità e sede, ed è differente la lesione del menisco mediale da quella del laterale (più lungo il recupero). Il quadro funzionale del ginocchio non è così soddisfacente dopo alcuni anni dall’intervento e le modificazioni cartilaginee femorali e tibiali sono presenti nel 20-70% dei casi operati, e sono tanto maggiori quanto più grande è la parte del menisco rimossa.
Per la prevenzione di processi infiammatori che possono colpire il ginocchio, vi suggeriamo alcuni esercizi per il rafforzamento delle ginocchia.
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