
Osteopatia e corsa: ripristinare l'equilibrio del corpo
Una delle figure professionali che negli ultimi tempi sta riscontrando notevole apprezzamento è quella dell'osteopata. L' osteopatia è una terapia che mira a ripristinare l'equilibrio del corpo, delle sue funzioni e del suo benessere attraverso tecniche di manipolazione. L' osteopatia in Italia è classificata come medicina alternativa ed è stata riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La corsa è un movimento naturale, forse il più naturale che esista. È definito uno schema motorio di base, cioè uno di quei gesti geneticamente prestabiliti che si apprendono in modo autonomo.
Sempre più spesso si legge (un esempio è quello del best-seller “Born to Run” di Christopher McDougall) che l’uomo è nato per correre. La nostra struttura e le nostre funzioni fisiologiche, ci rendono gli “animali” più adatti per correre, anche distanze infinitamente lunghe.
Questo perché per cacciare e per scappare l’uomo aveva bisogno da un lato di coprire lunghissime distanze, dall’altro di avere a disposizione un picco di velocità piuttosto elevato (ricordiamo che i migliori velocisti al mondo raggiungono e superano la velocità di 40km/h).
Ma se il nostro corpo è stato “progettato” e si è adattato per essere una “macchina da corsa” perfetta, come si spiegano i frequenti infortuni più o meno gravi con cui i runner di ogni livello devono confrontarsi?
I motivi sono molteplici: da un lato abbiamo quella che è definita la “sindrome ipocinetica” cioè la mancanza di una corretta “dose” di esercizio fisico (specialmente se non strutturato) soprattutto nelle fasi di sviluppo della abilità motorie coordinative; dall’altro lato abbiamo fattori di tipo socio-culturale che ci portano a svolgere attività prolungate nel tempo in posizione seduta o svolgendo per lunghe ore gesti ripetuti, con tutti i vizi posturali che queste due condizioni comportano. Non è da dimenticare inoltre la difficoltà, per chi vive in un centro urbano, di avere a disposizione spazi verdi o tratti sterrati per poter svolgere attività fisica.
Tutte queste condizioni tendono a favorire ciò che viene chiamato “sovraccarico funzionale”. Nella sostanza la struttura muscolo-scheletrica e le sue componenti fasciali tendono a perdere la loro abilità di gestire e reagire agli stimoli esterni (es. l’impatto sul terreno del piede durante la corsa), comportando degli scompensi posturali che spesso possono causare infortuni, infiammazioni ecc.
Il Running è un esempio eclatante di questa situazione, perché, per via degli impatti ripetuti al suolo, una struttura in sovraccarico funzionale andrà rapidamente incontro a condizioni disfunzionali. E infatti la percentuale di runner che subiscono alcuni infortuni da “stress ripetuti” è elevatissima. In uno studio del 2007 (van Gent, et al.) si parla di percentuali che variano dal 20% all’80%.
Chi è passato da una o più di queste problematiche sa che il percorso di recupero è spesso lungo e frustrante. Per questo sempre più spesso si pone l’accento, soprattutto nel Running, sull’importanza della prevenzione.
In questo senso, i consigli classici riportano l’importanza di un buon riscaldamento, l’utilità dello stretching, la necessità di un programma di allenamento adeguato e supervisionato da un esperto, una dieta corretta ed una attrezzatura (le scarpe nello specifico) adatte alle proprie caratteristiche.
In associazione a queste strategie, del tutto corrette ed importanti, è molto utile svolgere una analisi della propria postura e individuare le strutture e/o i distretti corporei che si trovano in una condizione di tensione eccessiva o restrizione di mobilità. In questo senso, il trattamento osteopatico svolge un ruolo chiave.
L’ osteopatia utilizza tecniche manipolative che agiscono su diverse strutture dell’organismo, quali le articolazioni, i muscoli, le fasce, i visceri, basandosi sul principio cardine che il movimento è vita. Pertanto, per l’osteopata, è necessario individuare le aree dell’organismo che presentano una restrizione di mobilità (es. ridotto movimento di due capi articolari) e, tramite una indagine manuale e tecniche manipolative, riportare un corretto movimento all’interno della struttura individuata in restrizione per innescare i processi di auto-guarigione di cui è naturalmente dotato l'organismo.
Uno degli aspetti chiave dell’ osteopatia è che si basa su un approccio sistemico. In sostanza, per l’osteopata non è detto che un dolore, per esempio, alla spalla, derivi necessariamente da un problema intrinseco alla spalla, ma la causa del dolore potrebbe essere da ricercare in strutture limitrofe, come il collo o il gomito; o anche in strutture più “distanti” come il fegato, l’osso sacro o la caviglia. Questo approccio nasce dalla considerazione che tutte le strutture del corpo sono, in maniera più o meno diretta, in relazione tra loro e che quindi ci possa essere una fitta rete di influenze che comporta situazioni di tensione, con riduzione della mobilità anche a distanza.
Pertanto, per tornare ad essere quella macchina da corsa che siamo stati, è necessario fare in modo che il nostro organismo sia in grado di gestire i traumi ripetuti che la corsa comporta. In questo modo, grazie all' osteopatia si potrà godere di tutti i benefici del Running allontanando il rischio di infortuni.
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