
Da Re del Cross a Indiscusso Maratoneta: il giovane Andrea Lalli
Running Italia ha intervistato uno dei più illustri atleti italiani attualmente sulla scena: Andrea Lalli.
Andrea Lalli è nato a Firenze da una famiglia di origini molisane che, per vicende legate alle attività lavorative dei genitori, si è trasferita a Campochiaro. Calciatore agli esordi sportivi, Andrea si è trasformato in mezzofondista grazie al giovane tecnico molisano Cristian Carbone.
Nel 2006, dopo un ritiro ai Mondiali juniores di Pechino nei 10.000 metri, la consacrazione è arrivata a dicembre sui prati di San Giorgio su Legnano dove ha conquistato il titolo individuale juniores agli Europei di cross e trascinato la squadra al successo.
Dopo il reclutamento nelle Fiamme Gialle (fine 2007), si è affidato al corregionale e siepista azzurro Luciano Di Pardo. Nel dicembre 2008 ha vinto l’oro nella categoria under 23 agli Europei di Bruxelles di cross guidando la squadra all’argento. Nel marzo 2011, all’esordio in mezza maratona alla Stramilano, ha chiuso in 1h02:32. Nella primavera dello stesso anno la scelta di sottoporsi ad un doppio intervento ai tendini, a cui ha fatto seguito un periodo di progressiva riabilitazione.
Alla Stramilano del 2012 si è ulteriormente migliorato, correndo in 1h01:11. Agli Europei di cross del 2012 a Budapest ha conquistato la medaglia d'oro, risultato che, prima di lui, non era mai stato raggiunto da nessun altro atleta italiano. Nel 2013 Andrea ha fatto il suo esordio in maratona a Venezia con il tempo di 2h14’26”
1) Indiscusso "Re del Cross" cosa ti ha spinto verso l’avventura Maratona?
Avevo voglia di mettermi in discussione nella regine delle distanze. Volevo nuovi stimoli e quindi ho pensato che fosse arrivato il momento per fare questo passaggio. Ammetto che non è stato semplice, anzi ancora oggi non lo è, ma se voglio diventare maratoneta devo insistere, accettare le sconfitte e guardare avanti. Prima o poi sarà il mio turno!
2) Cosa ne pensi dell'attuale movimento dei maratoneti top in Italia?
A livello top penso che non c'è nessuno, a parte Meucci, che ha dimostrato di poter correre bene anche la maratona. Il resto siamo ancora pivelli per definirci maratoneti. Diciamo che siamo un bel gruppetto che sta iniziando questo cammino.
3) Quali sono, secondo te, le maggiori difficoltà che un atleta incontra nella preparazione della maratona?
Parlo per mia esperienza; ho trovato difficile l'adattamento ai lavori lunghi. La gestione e la cura dei particolari è fondamentale, quindi non puoi sbagliare nulla altrimenti non finisci.
4) Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Ancora non ho deciso, ma il primo obbiettivo è quello di riuscire ad essere costante negli allenamenti come avevo fatto fino a due anni fa. Sono stato troppo tempo fermo e per costruire qualcosa di importante non bisogna perdere giorni di allenamento.
5) Un consiglio ai nostri lettori, amanti della corsa?
Il consiglio che posso dare ai lettori è che i professionisti devono fare i professionisti, mentre gli amatori devono affrontare lo sport con uno spirito che è ben diverso da quello nostro. Quindi divertitevi, non fissatevi su tabelle, tempi e quant'altro; lo sport è fonte di benessere, facciamolo per questo non per altro, perché un secondo in più o in meno a loro non cambia nulla.
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