Annalisa Minetti sul podio alle Paralimpiadi di Londra 2012

Intervista ad Annalisa Minetti: il viaggio più lungo comincia con un passo

di Daniela Frasca - Mer, 06/02/2013 - 15:05

Annalisa Minetti, una donna dal carattere forte, determinato, vincitrice di competizioni così diverse tra di loro, da dimostrare quanto impegno e passione lei impieghi in tutto quello che fa.
Senza anticiparvi nulla, riportiamo di seguito l'intervista che le abbiamo fatto e a cui lei ha gentilmente accettato di rispondere.


Le Olimpiadi di Londra sono state un traguardo o un punto di partenza?
Un grande traguardo aver prestato le gambe al mio paese. Rappresentare la mia nazione in una manifestazione così importante è stato il realizzarsi di un grande sogno, ma non mi fermo qua: sportivamente, punto alle prossime Paralimpiadi, quelle in Brasile.

Come sei arrivata all'atletica?
Per caso e per scommessa. Correvo con mio marito Genny sulle lunghe distanze e dopo aver incontrato un caro amico Maresciallo delle fiamme gialle, ex campione sulle maratone, Renato Agostinone, abbiamo fatto un test sui 1500 metri e da lì la storia è nota.

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai riscontrato nel praticare questo sport?
La costanza è il mio forte, ma la gestione dell’emotività mi ha dato qualche problema. Sicuramente avrei potuto vivere questa avventura in modo più sereno.

Hai un consiglio per tutte le persone con deficit visivo che si avvicinano a questo sport?
Provateci, volere è potere. Se vi mettete in testa di raggiungere un grande obiettivo, lo potete raggiungere. Vi menziono una massima per chi vuole cominciare a correre: "Per quanto tu possa essere lento, sarai sempre più veloce di chi rimane seduto sul divano". E ancora: "Ricordati che anche il viaggio più lungo comincia con un primo passo".

Far suonare le note dell'inno di Mameli a Londra e vincere il festival di Sanremo: cos'è più emozionante?
Due emozioni diverse e indescrivibili. Sanremo è e rimane tra i miei obiettivi passati, presenti e futuri, ma nella musica c’è il giudizio degli addetti ai lavori. L’arte, che secondo me non dovrebbe essere giudicata, è sottoposta al gusto e quindi può piacere e non piacere, invece nello sport, nell’atletica in particolare, conta solo il tempo: mette tutti d’accordo, nessuno ti giudica.

Dai pianobar a Sanremo, da Miss Italia all'atletica, fino al bronzo alle Paralimpiadi 2012 e ora anche la carriera politica, ma soprattutto mamma. Come ci si sente a conciliare tante passioni così diverse le une dalle altre?
La voglia di vivere, soprattutto, e il sostegno di chi ti sta affianco. Come spesso affermo, senza l’apporto di mio marito, che è anche il mio agente, non avrei potuto realizzare i miei sogni.

Scriverai una canzone dedicata alla corsa?
Già fatto. Si chiama IN VOLO ed è uscita nel mio disco ad Ottobre, "Nuovi Giorni", insieme al mio libro “Iride, veloce come il vento”.

Prossimi obiettivi agonistici: Rio 2016?
Come già detto, si, adesso mi dedico costantemente allo sport, alla musica e mi impegnerò in politica per sostenere i più deboli, voglio occuparmi di politiche sociali a sostegno dei disabili e delle pari opportunità.

Ti sei lanciata nella carriera politica, mettendoti in gioco nuovamente. Cosa ti spinge, la carica agonistica o la voglia di cambiare il paese?
Sostenere i più deboli come dicevo, non mi accontento di star bene da sola. Voglio condividere la forza, la speranza e la visione ottimistica del futuro.

Ritratto di Daniela Frasca
Laureata in fisica, ho la passione sin da piccola per l'atletica
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