
Obstacle Course Race: un nuovo modo di vedere la corsa
Fabio Cavallari, 26 anni residente a Calcinato, ha una smisurata passione per le Obstacle Course Race e attualmente gareggia nel campionato italiano organizzato dalla F.I.O.C.R. (Federazione Italiana Obstacle Course Race) con il suo Team: i Bear Brother’s Gang. Nonostante la sua giovane età, è molto determinato, sa quello che vuole e sa che per ottenerlo servono convinzione e tanto allenamento.
Per Fabio le Obstacle Course Race sono una vera e propria filosofia di vita in quanto ritiene che questa tipologia di sport aiuta a migliorarsi, non solo dal punto di vista atletico, ma anche personale: “È una metafora della vita, ti insegna ad affrontare e superare le difficoltà e a non arrenderti mai”.
Obstacle Course Race, Fabio risponde alle nostre domande
Nello specifico in cosa consiste questa disciplina?
“Le OCR sono gare che si svolgono su strade sterrate, sentieri, terreni accidentati e fangosi, sotto il sole, la pioggia o la neve, e coprono distanze che possono variare da 5 a 20 km; gli ostacoli possono consistere (per fare solo qualche esempio) in guadi di fiumi, fossati, paludi, scavalcamento di muri (di diversa altezza e materiali), trasporto di oggetti pesanti, strisciamenti sotto fili spinati, percorsi sospesi con l'utilizzo di funi o anelli, arrampicate su pareti con appigli.
Si tratta di una disciplina sportiva veramente completa, che mette alla prova in modo estremo le capacità psico-fisiche e che richiede doti di resistenza, forza, velocità, flessibilità, destrezza e agilità”.
Come ti sei appassionato?
“È iniziato tutto per gioco, iscrivendomi con degli amici ad un evento a Milano; al termine di questa gara ero fisicamente distrutto, ma allo stesso tempo euforico per il carico di adrenalina provato per tutta la competizione.
Ho sempre apprezzato le sfide in cui ti devi mettere alla prova combinando forza, agilità e resistenza ed è stato grazie al mio allenatore Jacopo (nonché capitano della mia attuale squadra, i Bear Brother’s Gang) che ho iniziato effettivamente ad approcciarmi a questa disciplina, seguendo un vero e proprio protocollo di allenamenti specifici che mi hanno portato a fare il salto di qualità”.
C’è un modo particolare per preparare queste competizioni rispetto a delle gare su di corsa su strada?
“La preparazione è completamente diversa; sicuramente allenare la corsa come elemento base ha la sua importanza ma la particolarità e la bellezza di questo sport sta proprio nel fatto che bisogna prepararsi in maniera globale, allenando varie caratteristiche che vanno dalla resistenza alla forza e all’equilibrio fino alla tecnica specifica per superare i vari ostacoli”.
A chi sono rivolte queste competizioni?
“Questo sport, nonostante le apparenze di estrema difficoltà, non è riservato solo ai “supereroi” ma è veramente aperto a tutti: uomini, donne, giovani e anziani. Ci sono persino gare dedicate ai bambini in cui, tramite brevi percorsi, gli viene data la possibilità di avvicinarsi a questa disciplina in modo divertente.
Tutti, con i loro tempi e con le loro capacità fisiche, possono cimentarsi nella corsa e nel superamento degli ostacoli che, nel caso risultino troppo difficili, possono essere "aggirati" ricevendo però delle penalità.
Dopotutto, in questo sport la prima competizione è quella con se stessi e con i propri limiti, e il primo obiettivo è quello di divertirsi insieme agli altri, con i quali si è anzi incoraggiati a collaborare fornendosi aiuto reciproco nelle difficoltà”.
Cosa consiglieresti a chi si vuole approcciare a questo sport?
“L’unico suggerimento che darei è quello di non prendere troppo seriamente la prima gara ma pensare solo a divertirsi, magari correndo con un amico e aiutandosi a superare gli ostacoli. Tagliare il traguardo per la prima volta regala una soddisfazione che non si può spiegare a parole, bisogna provarla sulla propria pelle”.
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