Nuovo record nella mezza maratona: è questo il limite umano?

di Andrea Cassanelli - Gio, 19/09/2019 - 11:48
Un nuovo record è stato raggiunto: il Keniano Geoffrey Kamworor ha concluso la mezza maratona in 58’01”. Un nuovo passo verso i limiti umani.

Domenica 15 settembre 2019, è stata una data ulteriore da segnare sul calendario dei record dell’atletica leggera. Il Keniano Geoffrey Kamworor trovatosi evidentemente in condizioni psicofisiche favorevoli, oltre che in stato di forma eccezionale, ha dato dimostrazione di come i limiti umani siano ancora lontani da raggiungere, fissando il nuovo primato mondiale sulla mezza maratona a 58’01”, correndo la Copenhagen Half Marathon ad una media di 2’45”/km che equivalgono ad una velocità di 21,82 km/h che per molti è difficile mantenere anche con la bicicletta.


La mezza maratona di Geoffrey

Tuttavia la gara di Geoffrey, nonostante il percorso decisamente pianeggiante, non è stata molto lineare, basti vedere la tabella dei parziali fatti segnare ogni 5000 mt.



mezza maratona Geoffrey Kamworor

Come possiamo notare, l’atleta ha espresso il suo massimo sforzo tra il 15° ed il 20° km, “gestendo” poi nei successivi 5000 l’impegno sostenuto. Ora, per comprendere meglio la portata del risultato sarebbe opportuno approfondire una serie di argomentazioni quali:

  • Era una gara preparata per il record?
  • Quanta fatica ha dovuto gestire tra il 15° ed il 20° km?
  • Quante energie erano rimaste nel serbatoio di Geoffrey?


Le condizioni meteorologiche era abbastanza favorevoli in termini di temperatura con una media tra i 15 ed i 17 °C ed un cielo parzialmente nuvoloso. L’umidità al 65% invece non è stata certamente un elemento in suo favore, non agevolandolo nella dispersione del calore tramite la sudorazione.

Alla luce di questo, la domanda sorge spontanea: questo può essere considerato il limite umano per correre una mezza maratona?

La mia personale risposta è: sicuramente no!


Anche alla sola rapida analisi dei tempi, una migliore ripartizione dello sforzo avrebbe sicuramente portato ad un risultato leggermente migliore. Pensando che il secondo classificato è giunto a 1’18” di distacco, anche l’assenza di stimoli agonistici non lo ha certo favorito nel raggiungimento della prestazione.

Infine la considerazione sul tempo in proiezione maratona, dà un risultato che si aggira attorno alle 2 ore e 2 minuti, tempo già battuto da Kipchoge a Berlino lo scorso anno, per il quale lo stesso sta lavorando per abbassare ulteriormente.

Insomma, tutto fa pensare che il limite umano sulla mezza maratona sia ancora da raggiungere e che avremo ancora atleti pronti a stupirci con le loro prestazioni.


Buone corse

Ritratto di Andrea Cassanelli
Atleta e Tecnico Fidal tesserato per la S.G. La Patria Carpi
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