Diventare un maratoneta over 50: il sogno si realizza!

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Questa è la storia di Giovanni che, superati i 50 anni, ha dato una svolta alla sua vita, riuscendo nell'impresa: correre una maratona!

3 Aprile 2018

La vita scorre via veloce e dal ricordo giovanile di un bel fisico che risale agli anni del liceo, quegli anni in cui i ricordi spensierati della mia gioventù si sono fermati, ci vuole un attimo, come un tunnel in discesa che dall’università al periodo lavorativo mi scarica direttamente a terra, appesantito e con tanti disturbi fisici alla soglia dei 50 anni.

Inizia un momento di riflessione e capisco che tre quarti della mia vita sono andati. Resta l’ultimo quarto e non posso tornare indietro. Gli errori fatti restano e non posso cambiare nulla ne’ ricominciare da capo.


La mente allora comincia a levitare, a volte come un bollitore senza rassegnarsi nella fredda quiete. Alla fine pensa che qualcosa di buono ancora si può fare e da fumatore accanito decido di smettere e, nel contempo, inizio una dieta adeguata per non superare i 105 kg.

Riuscito al terzo tentativo a 50 anni mi libero dal fumo e penso di ripristinare il mio fisico magari iniziando a correre. Inizio a corricchiare in modo autonomo e senza conoscere altri runner, quindi lontano un modo da come oggi sono diventato.

A 52 anni, da quel fatidico giorno di Pasqua del 2010, a causa di un graffio all’occhio inizia per me un calvario che per tre anni mi costringe ad andare settimanalmente per il primo anno, e mensilmente dopo, a Venezia e Negrar per vari interventi. Ne esco fuori con la perdita visiva dell’occhio e molto appesantito anche per intensa cura cortisonica. Allora penso seriamente di ristabilire il mio fisico, di prendere giornalmente un’ora di tempo per me stesso, di quel tempo che mi resta ancora da vivere. Sistemo a casa mia attrezzi per fare ginnastica ed un tapis roulant. Inizio ad usare giornalmente il tapis roulant e mi sottopongo a massaggi per fastidi di circolazione alle gambe.



maratona

Da Giugno 2014 insieme all’amico Vincenzo Bonomo di Donnalucata inizio a correre. Lui aveva praticato la corsa in passato, in modo anche intenso, e mi introduce ad usare Runtastic, app che serve a monitorare ogni corsa. Comincio a prendere gusto con lui che pur essendo quasi 20 anni più giovane di me mi fa da maestro e, dopo circa quattro mesi di allenamento, decidiamo di fare assieme la prima mezza maratona di Avola (Ottobre 2014).

Nel contempo, con l’occasione della gara, ci iscriviamo alla “No al doping” società sportiva di Ragusa, entrando pienamente nel mondo podistico. Da quel momento tutto cambia, da quel fatidico tempo di quasi 2,30 ore tutto diventa un impegno continuo con me stesso. Migliorare sempre!

Vedo il mio fisico rispondere al meglio, inizio a seguire una dieta e una serie di allenamenti adeguati. Perdo 20 kg nei primi due anni e segue una grande soddisfazione. Tutto scorre veloce e, per farla breve, comincio a capire cosa significa “conoscere il proprio corpo”, ovviamente a mie spese.

Capisco che basta esagerare un po’, o non usare scarpe adeguate o allenamenti intensivi, per farsi male e comincio a conoscere il mondo dei fisioterapisti. Capisco come tanti ci speculano pure sfruttando l’ansia di un runner che pur di farsi passare una tallonite crede di risolverla con dei semplici plantari. Magari pensando di correre con essi e senza badare a spendere anche 250 euro per due pezzetti di materiale di un valore irrisorio.



maratona

Tante cose sono successe in quasi quattro anni. Tantissime mezze maratone e la prima regina dei 42 km, la maratona per eccellenza, sua maestà la Filippide lo scorso mese di Agosto 2017, indimenticabile. Preparata con un amico runner molto più giovane di me, ma più esperiente, mi alleno seguendone i consigli. Preparata in solo due mesi sotto un caldo estivo estenuante, comincio a temprare la mia mente. Una maratona non è come una mezza e non si corre solo con le potenza delle gambe. Interviene ciò che tutto ci comanda. Interviene la nostra mente che è capace di farci fare cose straordinarie.


Perché correre e perché correre una maratona?

Una prima semplice risposta e sicuramente la prima motivazione sul perché correre è per mantenersi in forma senza rinunciare alle delizie del cibo e del bere. Ma non è solo questo. Le motivazioni a mio parere sono tante. È semplice quando si inizia da giovanissimi per motivi prettamente di predisposizione sportiva, ma da adulti e ad una età over 50 (per non dire 60!) le motivazioni sono molteplici.

Oltre alla forma fisica, nella corsa vai a riversare tutto ciò che di tossico hai accumulato negli anni. I tuoi fallimenti. Tutto ciò che volevi e non è stato. Tutto ciò che di tragico hai vissuto. Rivedi tutto come per magia proprio quando il tuo corpo sta soffrendo per lo sforzo prolungato al quale una maratona lo sottopone. Nel momento in cui il tuo corpo soffre la cosa più importante diventa aiutarlo. E quella cosa più importante è come se lavasse i panni sporchi. Stai lavando la tua anima! La stai purificando! Ecco forse è questo il motivo per cui una maratona affascina.



maratona

Alla fine ti confronti con tanti altri e verifichi i risultati raggiunti. Tutto ciò ti gratifica e ti dà la motivazione per continuare a migliorare. Ciò avviene per ogni gara che si fa, ma la maratona rimane l’esame più importante. C’è sempre la paura di non farcela e pensi a quanti atleti hai visto l’ultima volta che si sono ritirati indipendentemente dall’età.

Domenica prossima correrò la mia terza maratona e comincio ad entrare nella parte, affronto il tutto con tranquillità ma un po’ di ansia è come il sale che dà sapore e fa da stimolo.


In questi tre anni intensi di corsa ho conosciuto un mondo che prima non conoscevo pieno di tanta bella gente. Avere la passione per la corsa, essere diventato un runner è una gran bella cosa perché abbatte ogni distanza e fa sentire a proprio agio nel conoscere altri runner.

Che dire di altro? Sono contento, non mi annoio e penso che, una volta superati i 60 anni, correrò fino alla fine dei miei giorni e migliorerò sempre! Beh almeno ci provo visto che la corsa insegna che si va sempre avanti: una perfetta metafora della vita. Voltarsi indietro non serve e ciò che ho perso non potrò averlo. Mai. Solo avanti. Sempre.


6 Aprile 2018

Ed eccoci qui in aereo verso Bergamo ore 22,15 arrivo tra un’ora con la mia “piattolina” nipote Chiaretta, che a 9 anni comincia ad appiccicarsi sempre più e vorrebbe seguirmi ad ogni viaggio. Domani ritiro pettorali, incontro con gli altri runner della squadra e domenica mattina affrontiamo questa sfida. La mia terza maratona, la prima di quest'anno.

Dopo un incontro collettivo con gli amici e foto prima di entrare nelle griglie di pertinenza, inizierà il viaggio. Appena partiti ognuno avrà un proprio concorrente esclusivo. Se stesso. In mezzo a migliaia di concorrenti, sarà come essere soli in un viaggio con la propria mente. Immersi nel mare dei pensieri ove scorrono una moltitudine di immagini come in un sogno. Un unico scopo, andare avanti e arrivare.

A noi, a domenica!

Ritratto di Giorgio Bertini Fisioterapista
Appassionato di Sport cerca da sempre da correlare la sua passione alla pratica clinica fisioterapica. Si laurea in Fisioterapia nel 2018 con il massimo dei voti all'Università di Pisa, con tesi in via di pubblicazione sulla tendinopatia...
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Mi occupo di riabilitazione, fitness e di salute in generale. Tratto disturbi posturali ma anche disturbi funzionali del metabolismo (digestione lenta, stanchezza, difficoltà del sonno, gonfiori) tramite attività fisica e tecniche specifiche. Il...
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Fiorentina d'origine, nomade per lavoro, attualmente vive a Parigi. Di professione ricercatrice, studia il cancro di giorno e nel tempo libero corre
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Mattia Roppolo, PhD, è Chinesiologo (laurea in scienze motorie) e Osteopata (DO). Si occupa anche di allenamento e preparazione atletica per le discipline di Mezzofondo/Fondo, Trail Running e Triathlon. È l’ideatore e sviluppatore del progetto “...
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Commenti

Giovanni la tua storia mi ha emozionata, io (47 anni), corricchio da 3 anni con scarsi risultati che devo necessariamente attribuire alla mia mente, ma non voglio mollare, perché sento che non devo privarmi della corsa. In bocca al lupo per i tuoi prossimi traguardi
Ciao Giovanni mi rivedo nella tua storia più o meno, a differenza tua non ho mai fumato e non soffro di nulla se non di alta miopia e strabismo cose che mi rendono un pochino insicuro soprattutto quando si suda eccessivamente e il sudore penetra negli occhi nonostante la fascia tergi sudore che alla fine di ogni allenamento strizzo con soddisfazione, ho giocato a calcetto per 20 anni poi è subentrata a 50 anni la voglia di correre, nel frattempo mia madre si era ammalata di Alzheimer e per non lasciarla mai sola avendola in cura a casa mia da separato, acquistai un tapis roulant anche perchè nella zona dove vivo non ci sono spazi verdi adeguati ne strade in sicurezza. Adesso sto provando a prepararmi per la mezza maratona ma sono ancora agli inizi, seguo indicazioni di massima e le metto in pratica. L'unico tifoso sono me stesso con cui parlo, mi consiglio e mi incoraggio e se un domani accadrà anche a me qualcosa di bello lo dedicherò alla mia mamma che sicuramente ne sarà orgogliosa ^_^ ottimismo viva la vita viva la corsa