
Quaderno appunti: il Fartlek
Il Fartlek è uno dei tanti mezzi di allenamento che vengono utilizzati per migliorare la cilindrata del motore. E’ un allenamento di origine Svedese che prevedeva nella versione originale di correre a sensazione soprattutto su percorsi ondulati e sterrati. Oggi viene corso normalmente in maniera più razionale tendendo ad assomigliare all' interval training. La differenza tra questo tipo di allenamento e l'allenamento continuo sta nel fatto che l'intensità o la velocità dell'esercizio varia, ciò significa che il sistema aerobico e anaerobico sono messi sotto sforzo alternativamente. La maggior parte delle sessioni di Fartlek durano almeno 45 minuti e possono variare dalla camminata aerobica allo scatto anaerobico.
L'allenamento Fartlek è generalmente associato con la corsa, ma può includere praticamente qualunque tipo di esercizio compresi il ciclismo, il canottaggio o il nuoto. L'allenamento Fartlek fu introdotto negli anni 1930 dall'allenatore svedese Gosta Holmer ed è stato adottato da molti medici sportivi da allora. Quando il Fartlek fu introdotto in Svezia velocizzò globalmente il modo di allenarsi; Il principio fisiologico che caratterizza il Fartlek è che: nei tratti in cui l’intensità dello sforzo è maggiore, vi deve essere a livello dei muscoli produzione di acido lattico e quasi sempre anche accumulo; nei tratti dove l’intensità dello sforzo è ridotta, l’organismo deve eliminare l'acido lattico che dai muscoli è passato al sangue. Questo avviene grazie all’intervento del fegato, di altri organi come i reni e il cuore e anche di alcuni muscoli (quelli che, in quel momento, abbiano a disposizione più ossigeno di quanto gliene serva). Quanto più velocemente l’acido lattico viene allontanato dal sangue, tanto più facilmente ne passerà altro dalle fibre muscolari al sangue. Il Fartlek, quindi, non serve soltanto a migliorare i meccanismi aerobici di produzione dell’ATP, ma anche ad innalzare il limite in cui, pur essendoci produzione, non c’e’ accumulo di acido lattico. Vi sono vari modi per fare Fartlek, da quello a sensazioni, a quello pilotato, cioè si stabilisce a priori il tempo di variazione e la pendenza da affrontare. In questi ultimi anni con i miei atleti ho utilizzato principalmente il fartlek pilotato in due forme, prettamente su percorso pianeggiante, come mezzo per velocizzare, e alternando salite e pianura. Esempio 15’/20’ di riscaldamento - 1’ veloce + 4’ lenti ripetuto 8 volte per un totale di 40’; - 1’ veloce + 3’ lenti +1’ veloce + 2’ lenti + 1’ veloce +1’lento ripetuto 4 volte per un totale di 36’; - 1’ veloce in salita + 3’ lenti in pianura + 1’ veloce in pianura ripetuto 7 volte per un totale di 35’; eseguito una volta la settimana già dopo 3/4 settimane si riscontrano notevole benefici sia nella potenza del motore che nei cambi di ritmo e pendenza. Provare per credere prof. Salvatore Pisana
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