Un trucco per affrontare il fondo lento

di Andrea Poidomani - Lun, 14/10/2013 - 15:23

Quando ti prepari per una mezza maratona è ovvio che nel tuo programma di allenamento sia inserito il fondo lento. Nel mio ad esempio è presente due volte a settimana, 1h – 1h 10' a seduta. La maggior parte delle volte infilo le scarpette e vado, ascolto il mio respiro, i battiti del mio cuore e questo mi basta.
Altre volte invece durante la corsa, magari nel bel mezzo dell'allenamento, si sente quasi il bisogno di distrarsi dalla corsa stessa, lasciare che le gambe vadano da una parte e il cervello si estranei.
In questi casi, niente è meglio di un po’ di musica!
La musica durante la corsa è sicuramente uno stimolo, tanto che durante molte competizioni ne è vietato l'uso. Secondo il dott. Costas Karageorghis, psicologo dello sport della Brunel University di Londra, ascoltare musica può infatti aumentare il rendimento anche del 15%!
Nel mio caso ad esempio, la musica mi aiuta molto a distrarmi, quasi a non pensare che sto correndo, con le gambe che girano da sole al ritmo di ciò che sto ascoltando. Giusto, ma che ritmo?
Alcuni brani sono più “veloci”, hanno un ritmo più martellante, mentre altri meno; tutto dipende dai bpm del brano, cioè i battiti per minuto.
Se avete mai corso con le “cuffiette nelle orecchie” vi sarà sicuramente capitato di percepire che la canzone che state ascoltando non va “a tempo” con il vostro ritmo di corsa. Per evitare questo bisogna trovare i brani che abbiano un bpm uguale al nostro numero di passi. Pare che l'ideale sia ascoltare brani che abbiano all'incirca 180 bpm, in quanto la media dei passi di un podista durante le corsa si attesta intorno ai 180 passi al minuto, ma questo vale per ritmi molto sostenuti.
Nel mio caso durante il fondo lento la mia andatura si aggira intorno ai 130 e i 150 bpm. Un esempio pratico: Gangnam Style, canzone che tutti (ahimé) conoscono, ne ha 132.
Se poi mettete su un po’ di buona musica, scoprirete che mentre si corre la si ascolta ancora meglio che seduti sul divano e si finisce per fare anche 1h 30' come ho fatto io stamattina!

Ritratto di Andrea Poidomani
Laureato in informatica, dopo una lunga parentesi torinese, ritorno alle mie origini per trasferirmi in Sicilia. Da sempre sono stato appassionato di sport, ma soprattutto di atletica.
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Commenti

caro Andrea, nelle mie sedute giornaliere di 1 ora circa, anche io ascolto buona musica e variegata a tal punto dal passare dall'Heavy Metal ai lenti Scorpions o al country jazz, passando per la POP music italiana. Tutto questo per distrarmi e non pensare alla fatica, magari sorridendo e vagando con la mente sulle parole e sui loro contenuti. Il mio unico problema, riscontrato dopo mesi di utilizzo, e' sempre il malfunzionamento degli apparati auricolari, che devono competere con quello che sono le intemperie e con il contatto del sudore nelle parti acustiche che comunque hanno sempre un qualcosa di elettronico e sulle quali, l'umidita' gioca un ruolo importante sulla durata delle stesse. Quindi, sarebbe auspicabile poter avere una buona qualita' musicale, avendo la certezza che tali fattori non possano inficiare l'utilizzo delle stesse e poter cosi, sentirsi liberi dalla fatica ed immersi nel mondo che ci circonda, utilizzando degli auricolari testati per tale sport......ma a oggi, ho fatica a trovare tutto questo. Un caro saluto e grazie per l'articolo.
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