Fondo lento o corsa lenta

I mezzi di allenamento formati da corse continue : la corsa lenta (CL)

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È il mezzo di allenamento maggiormente utilizzato da tutti gli atleti (dal principiante al professionista). Il motivo risiede nel fatto che è un’andatura che consente di fare molti chilometri settimanali (quindi con un elevato impatto allenante), necessitando di poco tempo per recuperarli; inoltre, alcuni allenamenti di pochi chilometri di corsa lenta (8-12 Km) possono accorciare i tempi di recupero da allenamenti faticosi a ritmi superiori.


Intensità di riferimento: in base ai vari metodi di sensibilità del ritmo citati sopra, la Corsa lenta può essere fatta tenendo conto di:
• Velocità di riferimento: 45”-60”/Km più lenta del ritmo di gara di una corsa di 10 Km per chi ha un primato sui 10Km inferiore a 45’. Per esempio, se corro i 10Km in 40’ (cioè a 4’/Km), la mia velocità di riferimento sarà compresa tra 4’45”/Km e 5’/Km. Per chi corre i 10Km in più di 45’ è meglio usare i riferimenti sotto. In caso di affaticamenti dovuti alle sedute precedenti è consigliabile correre anche a velocità inferiori.
• Frequenza cardiaca: si intende un’intensità compresa tra il 70-75% della Mfc (Massima frequenza cardiaca) o comunque un’intensità inferiore al 75% della Mfc.
• Fatica percepita: si intende un’andatura alla quale si può correre tranquillamente (senza fare fatica) e alla quale si può anche chiacchierare. In caso di affaticamento dovuto alla seduta precedente, la Fatica percepita è il metodo d’elezione per stabilire questo ritmo.


Corsa lenta e volume di allenamento settimanale: come detto sopra, la maggior parte degli atleti che corrono parecchi Km alla settimana, li effettuano di CL. Infatti, in diverse ricerche (Hewson e Hopkins, vedi Bibliografia di riferimento), è stato visto che tra i corridori di alto livello, avevano prestazioni migliori chi:
• Effettuava il maggior numero di Km di corsa lenta e media ad andature più lente.
• Chi effettuava un periodo di preparazione Generale più lungo.


Queste considerazioni che valgono per i professionisti, possono dare alcune indicazioni importanti anche per gli amatori:
1) Un incremento di chilometri di CL settimanale (mantenendo le altre sedute) rappresenta uno stimolo allenante che permette di migliorare le prestazioni. Ovviamente non sono da superare certi limiti e l’incremento, settimana dopo settimana, non deve superare il 5-7% e deve stabilizzarsi dopo 2-3 settimane.
2) Non trascurare il periodo di preparazione Generale (in particolar modo la lunghezza e il numero di “Lunghi”), in quanto permette di “costruire” il potenziale dell’atleta su cui lavorare nei periodi successivi.
I Lunghi: sono i mezzi di allenamento che permettono di migliorare la capacità dell’organismo di correre a lungo (Resistenza Aerobica) e di recuperare velocemente (permettendo di allenarsi meglio). La lunghezza dipende dal periodo di allenamento e dalla gara verso la quale è finalizzata la preparazione. L’intensità deve essere di Corsa Lenta o leggermente superiore. Per la lunghezza:
 Nei periodi di preparazione Generale (qualsiasi la gara che si vuole preparare) sono da preferire inizialmente dei Lunghi della durata di 1 ora e 20’, e nella parte finale di 1 ora 40’ – 2 ore.
 Nei periodi di preparazione fisica Speciale e Specifica dipende dalla/e gara/e che si vuole preparare; inoltre diventeranno meno frequenti perché si inseriranno i Medi e i Progressivi. L’importanza di questi allenamenti rimane, per il fatto che riesce a mantenere elevate le capacità di recupero dell’organismo e la Resistenza Aerobica. Per chi prepara i 5000m dovrebbe essere di 13-18 Km, per chi prepara gare di 10-12 Km dovrebbe essere di 18-20 Km, per chi prepara una mezza dovrebbe essere di 21-28 Km, mentre per chi prepara una maratona dipende dall’esperienza dell’atleta e dal numero di Lunghi che intende fare (in tal caso, la velocità del lungo dovrebbe essere finalizzata al ritmo della maratona).


Tempi di recupero: a seconda dei periodi della stagione (in teoria, nel periodo Specifico dovrebbe esserci una maggiore capacità di recupero) e delle caratteristiche degli atleti (i top runner hanno capacità di recupero migliori degli amatori) è necessario un giorno di “recupero” (cioè riposo o un allenamento leggero di CL) ogni 11-13 Km di Lungo.


Lungo collinare: come dice la parola stessa, è un lungo da correre su terreno collinare, ma senza salite/discese ripide. L’utilizzo di salite ripide e/o lunghe è consigliata solamente per gli atleti che praticano gare di “Corsa in montagna”.
Il vantaggio principale, rispetto ai Lunghi in piano, è quello di avere un lieve effetto di potenziamento muscolare; un altro vantaggio, non trascurabile, è quello di indurre un minor stress psicologico per la variabilità del percorso. Lo svantaggio è quello di prolungare la durata dell’allenamento e renderlo più faticoso (se corse alla stessa intensità); per questo motivo, è necessario considerare un giorno di recupero (cioè riposo o un allenamento leggero di CL) ogni 9-12 Km di Lungo collinare (a seconda della pendenza delle salite).
L’intensità alla quale va corso è simile a quella del Lungo, tenendo in considerazione che non si possono usare le velocità di riferimento, ma sono da preferire il monitoraggio della frequenza cardiaca e della fatica percepita.

fonte www.mistermanger.it

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Appassionato di Sport cerca da sempre da correlare la sua passione alla pratica clinica fisioterapica. Si laurea in Fisioterapia nel 2018 con il massimo dei voti all'Università di Pisa, con tesi in via di pubblicazione sulla tendinopatia...
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Commenti

tutti ottimi consigli...
Il lungo va bene farlo ogni 2 settimane?