Corsa sulle scale

Come migliorarsi nella corsa cercando nuovi stimoli

di Andrea Cassanelli - Mar, 18/09/2018 - 11:54
Dì basta alla monotonia dei soliti allenamenti, vai alla ricerca di nuovi stimoli che possano migliorare la tua corsa e le tue prestazioni!

Capita spesso di confrontarmi con atleti che lamentano un ristagno prestativo od una difficoltà oggettiva nel migliorare i propri limiti. Proseguendo nel dialogo, mi rendo conto che svolgono sempre gli stessi allenamenti o addirittura si limitano ad eseguire semplici sedute di corsa, misurandosi cronometricamente sulla stessa distanza, confrontandola poi di tanto in tanto con quella dei giorni precedenti.

Credo personalmente che, per chi ha ambizioni di miglioramento cronometrico, questa metodica sia la via più breve verso la demotivazione e demoralizzazione.

Il nostro corpo come la nostra mente, hanno sì bisogno di certezze, ma anche di stimoli nuovi, che generino uno shock fisico e mentale nell’immediato che poi si tramuti in una nuova base solida, dopo un periodo di compensazione fisica.


Facciamo l’esempio di una scala. La prima volta che saliamo un gradino, generiamo in noi la consapevolezza di poterlo salire, se ogni giorno aumentiamo di un gradino la nostra ascesa, sapremo di poter arrivare con certezza al gradino del giorno precedente ed andremo alla scoperta delle nostre potenzialità di miglioramento cercando di salirne un altro. Tutti abbiamo un limite soggettivo, ma occorre scoprire a quale gradino potremo arrivare per trovarlo. Ogni volta che aumentiamo generiamo, oltre alla consapevolezza, anche uno shock fisico che il corpo cercherà di compensare andando a lavorare per far sì che questa diventi una nuova possibile certezza.


Trasferendo questo concetto nei nostri allenamenti quotidiani, se svolgo sedute di 50 minuti di corsa per 3-4 volte la settimana, il mio fisico avrà già messo in memoria ritmo e distanza e non sentirà la necessità di eseguire alcun lavoro di adeguamento. Di contro se 2 giorni dei 3-4 totali corro solo 30 minuti, ma ad un ritmo leggermente superiore, il nostro corpo sentirà la necessità di andare a compensare, per prepararsi all’eventualità di correre a quel ritmo inaspettato.



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Non bisogna pensare che occorra fare grandi cose per avere piccoli miglioramenti, basta dare libero sfogo alla fantasia sia in termini di ritmo che di distanza; anche solo cambiando percorso e magari imbattendosi in qualche asperità e ondulazioni del terreno od ancora un semplice cavalcavia. Anche mantenere un ritmo di corsa costante su terreno collinare o sterrato, genera una fase di adattamento aerobico e muscolare con conseguente miglioramento fisico.


Psicologicamente è importante variare le sedute, magari approfittando di uno stato di grazia momentaneo od una condizione emotiva particolarmente favorevole che ci permetterà di rendere di più facendo, sotto il profilo mentale, minore fatica.

Molto spesso ci soffermiamo a guardare altri runner che magari vanno ad un ritmo proibitivo rispetto a quello che abbiamo noi, dimenticando però che di stimoli ne sono stati dati tanti a quella macchina perfetta che è il corpo umano.


Scrivo questo articolo subito dopo aver visto quel “fenomeno” della corsa che si chiama Eliud Kipchoge che ha stabilito il nuovo primato mondiale delle maratona con 2:01’39” correndo ad una media di 2’53” al chilometro, che mette i brividi solo a scriverlo, ma questa splendida storia merita un articolo a parte.


Ritratto di Andrea Cassanelli
Atleta e Tecnico Fidal tesserato per la S.G. La Patria Carpi
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