
50km per 50 anni: Jairo è qui!
Passeggio avanti e indietro, dentro e fuori la piccola sala d’attesa, continuo a guardare l’orologio, mentre mi arrivano dei messaggi da casa. I minuti scorrono, il momento è arrivato… L’aeromobile tocca il suolo di Genova, è ora!!!
Ci siamo, si aprono le ante della porta scorrevole, passano le persone, mi accorgo di non avere un riferimento per riconoscere immediatamente Jairo, tranne le fotografie viste su Facebook.
Scorgo un signore più basso di quanto mi aspettassi, con uno sguardo fiero e gentile, dolce e sereno: non può che essere Jairo! Ci guardiamo, ci sorridiamo, ci abbracciamo!!! Mi verrebbe da dire: “Jairo è qui”, così come Raffaella Carrà. Invece penso: allora è vero, le favole si avverano.
Basta un saluto e ci comprendiamo come vecchi amici, insieme ci avviamo all’automobile. Partiamo alla volta di casa, ed ecco il primo intoppo: talmente emozionato da cosa mi stava accadendo, passo dal casello autostradale senza prendere il biglietto. Ebbene sì la barra si alza da sola! Alla prima uscita, il casellante non vuole gli “sghei”, ma il biglietto, quando gli dico di non averlo, mi guarda e prima che inizi a parlare, gli spiego l’accaduto da dove arrivo e di Jairo, mi guarda sottecchi si impietosisce e mi manda al punto blu. Me la cavo con 40 centesimi, anziché 73 euro!
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