7 validi motivi per correre da soli (almeno una volta a settimana)

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Correre da soli almeno una volta a settimana è importante per allenarsi ad impostare il ritmo di corsa, ascoltando il proprio corpo

Correre da soli può sembrare monotono e poco stimolante, ma in realtà, almeno una volta a settimana, è importante per allenarsi ad impostare il ritmo di corsa, ascoltando il proprio corpo

Effettivamente, avere un compagno di allenamento ha i suoi vantaggi: è la persona che ci sprona quando iniziamo a cedere fisicamente e/o mentalmente e siamo ancora lontani dal traguardo; con lui (o lei) possiamo chiacchierare durante la corsa distraendoci dal pensare ai chilometri che rimangono da correre; e, infine, è molto probabile che venga a trascinarci giù dal divano quando siamo nella condizione “Voglia di correre saltami addosso!”.

Questi (e molti altri ancora) sono tutti validi motivi per i quali ognuno di noi dovrebbe avere un compagno di corsa.

Di contro, esistono anche buoni motivi per i quali dovremmo andare a correre da soli. Di seguito ne elenchiamo 7.


1. Avere il controllo del proprio ritmo

Una delle ragioni pratiche per le quali dovremmo svolgere settimanalmente almeno un allenamento in solitaria, è il controllo del proprio ritmo di corsa. Se vi state allenando per partecipare ad una gara con l’obbiettivo di migliorare il vostro tempo, è necessario che impostiate il ritmo di corsa secondo le vostre capacità: questo è certamente uno di quei casi in cui correre da soli è fondamentale ai fini del raggiungimento dell’obbiettivo.


2. Seguire il proprio passo

Quando si corre da soli non è necessario coordinarsi con nessuno, tranne che con se stessi. Se il corpo ci dice di rallentare il ritmo, possiamo farlo tranquillamente senza influenzare la corsa di nessun altro.



correre da soli

3. Quanto correre?

Uno dei vantaggi del correre da soli è che, oltre a stabilire il proprio ritmo e la propria velocità, si può anche decidere la distanza da correre, senza doversi adattare alle esigenze di allenamento del proprio compagno. Se si è troppo stanchi per correre gli ultimi chilometri, ci si può fermare prima. Se, al contrario, ci si sente in gran forma, qualche chilometro in più rispetto a quelli pianificati, non fa mai male.


4. Allenamento mentale

Correre da soli dà la possibilità di focalizzare la mente su ciò che si sta facendo, aiuta a trovare la giusta concentrazione e, con il passare del tempo, si riuscirà a tenere lontani tutti quei pensieri negativi che possono alterare la prestazione. L’allenamento mentale è una pratica che negli ultimi anni sta avendo notevoli riscontri positivi in ambito sportivo. Come diceva Percy Cerutty coach di Herb Elliot, il vincitore dei 1500 metri alle olimpiadi di Roma, negli anni sessanta: “Il successo nella corsa è dovuto, non tanto all’allenamento del vostro corpo, quanto alla capacità di allenare la mente”.


5. Ascoltare il proprio corpo

Imparare ad ascoltare il proprio corpo e i segnali che ci invia non è banale, né tanto meno facile da apprendere. Ascoltare il suono del proprio respiro è la chiave di lettura per dialogare con il nostro corpo: il respiro è affannato? È coordinato con il ritmo di corsa? Sto andando troppo piano? Sto correndo troppo veloce? Sono tutte domande che è possibile porsi solo se si è in grado di ascoltare il proprio corpo.



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6. Migliora l’autostima e la fiducia in se stessi

Porsi un obbiettivo e correre per raggiungerlo è sicuramente motivo di soddisfazione personale. Ma se si riesce nel proprio intento solo ed esclusivamente grazie alle proprie capacità, correndo da soli e trovando la forza dentro se stessi, ci si sentirà appagati e realizzati molto di più che correndo in compagnia. Tutto ciò porta a credere di più nelle proprie capacità, migliorando l’autostima e la fiducia in se stessi.


7. Entrare in contatto con la natura

Molti di noi trascorrono la maggior parte del loro tempo tra casa e lavoro e raramente hanno la possibilità di entrare in contatto con la natura, perché anche quando si allenano probabilmente lo fanno in città. Correre da soli, immersi nella natura, dà l’occasione di ascoltare e apprezzare quelle piccole cose che troppo spesso non notiamo perché siamo troppo concentrati su altro per notarle. Quando si corre in compagnia è difficile apprezzare l’ambiente che ci circonda.



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Appassionato di Sport cerca da sempre da correlare la sua passione alla pratica clinica fisioterapica. Si laurea in Fisioterapia nel 2018 con il massimo dei voti all'Università di Pisa, con tesi in via di pubblicazione sulla tendinopatia...
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Commenti

Aggiungerei, a completamento e sintetizzando : " correre in solitaria contribuisce alla conoscenza di se stessi come runner" e conoscere se stessi, come dicevano gli antichi è una forma di saggezza così come imparare a leggere la propria condizione atletica .......